I social network, è arcinoto, sono noti per essere dei luoghi dove un sacco d’informazioni passano ogni minuto. Con il tempo è chiaro che le multinazionali hanno compreso come questi dati possono essere preziosissimi per anticipare e cambiare molte cose al mondo: le abitudini delle persone, cosa faranno prossimamente, dove vanno di più…e così via. Chiaramente nel tempo tutto ciò ha dato vita a numerosi dubbi e preoccupazioni, e Facebook è ovviamente finita nel bel mezzo del grande grosso discorso della Privacy.

Il fatto è che questo servizio ha nel tempo compreso l’importanza dei dati personali e, nel tempo, ha raffinato i vari strumenti che possono sfruttare queste informazioni per un discorso che si può dire, almeno in maniera più innocente, è più su un livello di ottimizzazione delle prestazioni. Questa è perciò l’invenzione dei Profili Shadow.

Cosa sono questi profili, in particolare? Sono persone che ci seguono a nostra insaputa? Buffamente la risposta è “Sì e no”. I profili Shadow sono letteralmente dei profili che si basano sulla compilazione automatica di tutte le informazioni che sono già presenti su una persona – anche quando questa non è registrata su Facebook! Ma com’è possibile?

Semplice: quando viene installata l’App di Facebook, il programma controlla tutti i contatti che sono presenti nel nostro Smartphone. Questo è già il primo passo che riguarda la pre-compilazione d’un profilo teorico, mettendo già a conoscenza nel sistema che “Tommaso” è amico di “Lorenzo”. Come tale non appena questo si registrerà su Facebook, anche su PC, comparirà il suo amico fra i contatti suggeriti.

La creazione del profilo Shadow non si ferma comunque qui: molti siti effettuano un passaggio incrociato di Cookies e Fingerprinting. In poche parole, le informazioni raccolte da altri business possono potenzialmente finire in mano a Facebook, che raccoglierà automaticamente il tutto su un profilo proprio. Questo in breve crea un database di persone che nemmeno fanno parte del servizio, ma che allo stesso modo sono presenti prima ancora della registrazione stessa. Alcuni reputano questa pratica a dir poco terrificante, ma non è detto che altri servizi non facciano già lo stesso da tempo.

Come si può dunque evitare questa pratica? Il problema è che ora come ora, è impossibile da evitare. E’ necessario vivere praticamente senza internet, e senza nemmeno una storia passata sulla rete: dal momento in cui abbiamo iniziato a navigare, il nostro passaggio è stato registrato da qualche parte. Dobbiamo solo sperare che nel futuro, queste pratiche saranno gestite in maniera più corretta.